Ricordo di Marco Rendeli

Nella notte tra lunedì e martedì scorsi, è improvvisamente e prematuramente scomparso Marco Rendeli, etruscologo tra i più brillanti e attivi nel panorama scientifico italiano ed estero.
Marco Rendeli era socio e membro della Giunta della Consulta Universitaria per l’Archeologia dell’Italia preromana (CAIP). La sua attività accademica si è dispiegata, nell’arco di circa un trentennio, nelle sedi dell’Università della Tuscia, della allora Seconda Università degli Studi di Napoli, dell’Università degli Studi di Sassari.
Il lavoro di Marco Rendeli si è contraddistinto per il piacere di sperimentare linee originali di ricerca, per la vocazione interdisciplinare e la apertura internazionale: egli ha, ad esempio, saputo tracciare percorsi innovativi nei settori dell’iconografia e dell’archeologia dei paesaggi a partire dal volume precursore sulle “Città aperte” dedicato all’ambiente e ai territori dei centri urbani dell’Etruria tirrenica.
Ma soprattutto Marco Rendeli è stato un archeologo del Mediterraneo, avendo approfondito come pochi la ricchissima rete di scambi, relazioni, mobilità di cui è intessuta la sua storia più antica: una storia di integrazione tra popoli e culture molto diverse, dalla Fenicia alla Grecia e all’Iberia, dall’Italia alle coste dell’Africa, da cui è poi scaturita la colonizzazione greca in Occidente.
In quanto professore dell’Università di Sassari, da un ventennio a questa parte il suo osservatorio privilegiato è stata la Sardegna, crocevia e snodo obbligato di tutte le rotte tirreniche; egli ha sperimentato il suo approccio nel sito straordinario di Sant’Imbenia, organizzando uno scavo esemplare per l’apertura multidisciplinare e l’ospitalità accordata a tutti gli studenti (e agli studiosi) che volessero parteciparvi: un vero e proprio cantiere di formazione e, al tempo stesso, un’occasione sempre rinnovata di rapporti, studi, ipotesi, progetti.
Oltre che un amico generoso e premuroso, Marco Rendeli è stato per i soci della CAIP un compagno di molte avventure scientifiche, con il quale si è condivisa una comune visione dell’archeologia: la sua scomparsa suscita sgomento e un dolore difficile da rimarginare.
Domani, venerdì 18, alle ore 15, a Roma, presso la parrocchia dei Santi Marcellino e Pietro, in via Merulana, si terranno i suoi funerali.
Ricordo a cura di Gianluca Tagliamonte, Presidente CAIP, componente della Giunta della Federazione delle Consulte Universitarie di Archeologia

Scarica documenti