Relazione del Prof. Giuliano Volpe all'Assemblea Nazionale della Federazione

Care colleghe e cari colleghi
È un grande piacere, a un anno dal nostro ultimo incontro in presenza proprio qui a tourismA lo scorso anno in occasione degli Stati Generali dell’archeologia e dall’assemblea telematica del 22 gennaio del 2024, ritrovarci a discutere di temi che riguardano l’Università e il mondo dell’archeologia.
Sono passati ormai sei anni da quel 23 marzo 2019 quando nella sala conferenze del Museo Nazionale Romano si insediava la Federazione delle Consulte Universitarie di Archeologia, nata per iniziativa delle Consulte di Preistoria e Protostoria, di Archeologia del Mondo Classico, delle Archeologie Postclassiche. La Consulta di Topografia, che pure aveva partecipato a tutte le operazioni preparatorie, decise di non prendere parte alla federazione, alla quale invece hanno aderito nel corso di questi anni altre 4 consulte, alcune nate nel frattempo: le Consulte di Numismatica, della componente archeologica della consulta di Studi sull'Asia e sull'Africa, di Antropologia, di Archeologia dell’Italia preromana. Ringrazio gli amici presidenti e tutti colleghi per questo spirito unitario.
Ben sette Consulte, dunque, si sono riunite in un unico organismo che cerca di mettere al centro le ragioni comuni di tutte le Archeologie presenti nell’Università italiana. L’archeologia universitaria parla finalmente con una voce unitaria, frutto di un’ampia e convinta condivisione. Come potranno testimoniare i componenti della Giunta, ogni questione è ampiamente discussa e valutata e sempre si è manifestata una posizione unitaria. La Giunta, composta da tre componenti per ogni Consulta, ha un’attività sempre molto intensa, con contatti quasi quotidiani anche grazie a una chat su wapp e numerose riunioni sia in forma telematica, sia in presenza.
Del resto, questioni come le concessioni di scavo, le indagini diagnostiche, la liberalizzazione delle immagini, l’accesso ai dati, e più in generale il ruolo dell’archeologia nell’università e più in generale nella società contemporanea sono comuni a tutti noi, e in questo non si distinguono le posizioni di un preistorico, di un classicista, di un orientalista o di un medievista. Certamente ci possono essere questioni specifiche dei vari ambiti disciplinari, ma insieme stiamo dando più forza a ogni componente: mi limito ad un esempio, quello delle nostre iniziative in riferimento al DM 161/2023 sulle immagini dei bc, che anche grazie alle nostre proteste unitarie, insieme ad altre rappresentanze, è stato fortemente rivisto.
Un altro esempio importante: abbiamo contribuito non poco come potrà testimoniare il collega Mauro Tulli, alla definizione del GDS Archeologia, finalmente indicato con la sigla ARCH e non più ANT (una questione che non è solo di nome) e dei vari SSD, con una revisione delle declaratorie che rispecchia maggiormente la visione dell’archeologia oggi.
In molte attività abbiamo cercato sempre un coordinamento con altre organizzazioni rappresentative del mondo archeologico, come ad esempio l’ANA, con cui abbiamo presentato vari documenti congiunti. Sono pienamente convito che numerosi problemi dell’archeologia e degli archeologi nell’attuale contesto politico, economico e sociale siano comuni a tutti gli archeologi, prescindendo dalla loro afferenza all’università, al MiC, agli Enti locali, alle professioni e alle imprese. Quest sforzo unitario va assolutamente proseguito con convinzione.
Abbiamo messo in campo in questi anni una discreta azione comunicativa, attivando una pagina Facebook e attraverso numerosi comunicati stampa sulle varie questioni di cui ci siamo occupati, e finalmente disponiamo di un sito web, che nello spirito unitario che ci caratterizza include accanto alla federazione, le pagine di tutte e sette le Consulte aderenti.
Abbiamo cercato di tenere aperto un canale con tutti i soci, sia pure non senza difficoltà anche nel tenere un’aggiornata mailing list di tutti i docenti afferenti alle varie Consulte. Le nostre assemblee in presenza e a distanza hanno visto una buona partecipazione, a dimostrazione dell’interesse per l’azione promossa dalla Federazione.
La nostra Federazione è stata concepita fin dall’inizio come un luogo plurale nel quale tutte le componenti dell’archeologia sono state accolte con pari dignità senza alcuna gerarchia, nonostante l’oggettiva diversa composizione quantitativa di ogni consulta, proprio per affermare un principio di rispetto reciproco, di incontro e confronto tra tradizioni diverse. Mi auguro che anche il mio ruolo di presidente, ormai prossimo alla conclusione del mandato, sia stato sentito come garante di tutti e che abbia contribuito alla conoscenza reciproca, alla costruzione di visioni unitarie senza alcuna imposizione ma solo grazie a un confronto costruttivo.
Non so bene che sviluppi potrà avere la Federazione in futuro. A me sembra che abbia dimostrato in questi anni che sono più numerosi i punti d’incontro e i problemi comuni che gli aspetti di distinzione, ovviamente se consideriamo le consulte organismi rappresentativi di una categoria e non società scientifiche disciplinari.
Certamente so bene che servirebbe una strutturazione ancor più matura della federazione, cha ha sempre conservato una struttura molto leggera. Ma al di là degli aspetti logistici e organizzativi, è più importante l’azione che la Federazione sta svolgendo e dovrà svolgere da un lato nei confronti del MUR e del MiC oltre che nei rapporti con la politica e con il Parlamento dall’altro nel promuovere un dibattito a tutto campo sul ruolo dell’archeologia oggi, sugli aspetti della ricerca e della formazione universitaria (si pensi all’annoso tema delle Scuole di Specializzazione, ma anche alla riforma del Dottorato, e in particolare al futuro dei Dottorati Nazionali sul patrimonio culturale), sul rapporto tra patrimonio archeologico-culturale e sviluppo, in particolare dopo la fine dei consistenti fondi del PNRR: un problema che riguarda il futuro dei tanti RTDA, assegnisti di ricerca e dottorandi reclutati con i fondi del PNRR. Andrà portata avanti la battaglia per la revisione del Codice dei BCP a partire dall’articolo 88 del Codice e per il definitivo superamento delle concessioni di scavo. Bisognerà proseguire la battaglia per la piena liberalizzazione delle immagini, per la libera circolazione dei dati e per l’Open Access. Andrà ripreso il progetto delle ‘Unità miste per il patrimonio culturale’ per stabilire un rapporto nuovo, integrato, con gli istituti del MiC: chiederò a breve un incontro con il ministro Giuli. Bisognerà stringere rapporti ancor più stretti e sistematici con le associazioni professionali e con le rappresentanze archeologiche del MiC e in generale della PA.
La mia è solo una breve introduzione ai lavori che si avvalgono della presenza e del contributo del collega Mauro Tulli, nostro rappresentate in CUN, che ringrazio per aver accolto il nostro invito e che ci parlerà dei principali temi ora in discussione, che non sono né pochi e né esenti da inquietudine: penso alla revisione delle classi, al reclutamento, al preruolo, al precariato, alla modifica dell’ASN, alle Scuole e al Dottorato, al post PNRR. Purtroppo, la Rettrice di UniFi Alessandra Petrucco che pure aveva accolto l’invito ha dovuto rinunciare. Un altro tema che ci riguarda è l’obbligo di documentare le spese solo con pagamenti digitali, tracciabili, cosa assai complicata se non impossibile all’estero; una questione da affrontare per non mettere in crisi tutte le missioni archeologiche all’estero.
Abbiamo anche previsto alcuni interventi programmati: dell’ex presidente di API Italo Muntoni, che toccherà alcuni temi relativi al MiC, in particolare l’esclusione degli archeologi insieme agli storici dell’arte, ai bibliotecari e agli archivisti dal bando per le funzioni di EP-elevate professionalità, a dimostrazione di una sottovalutazioni di queste figure, pure centrali nell’azione di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale; della presidente dell’ANA Marcella Giorgi sulle iniziative comuni; della collega Elisabetta Govi sulla situazione delle scuole di specializzazione.
Una nota personale. Io sono personalmente molto felice, orgoglioso e anche onorato di aver presieduto la FCdA in tutti questi anni, contribuendo alla non facile fase di avvio e di primo consolidamento. Il prossimo anno dovremo anche eleggere in nuovo presidente.
Ringrazio davvero di cuore tutte le amiche e gli amici, alcuni di lunga data, altri acquisiti proprio lavorando insieme in questi anni, della Giunta per la bella collaborazione che si è sviluppata tra di noi e tutti i soci. Grazie e buon lavoro a tutti noi.
Firenze tourismA - 22.2.20225
Giuliano Volpe
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