FCdA per Salonicco

In qualità di Presidente della Consulta Universitaria delle Archeologie Postclassiche, alla quale sono iscritti i docenti di Archeologia tardoantica, cristiana e medievale, e della Federazione delle Consulte Universitarie di Archeologia, che rappresenta i docenti di archeologia (Preistoria e Protostoria, Archeologia classica, Archeologia cristiana e medievale, Archeologia orientale, Numismatica) delle università italiane, esprimo la preoccupazione degli archeologi italiani per i rischi che corre un contesto archeologico di straordinaria importanza e complessità quale quello della Venizelos Metro Station di Thessaloniki.
Non riteniamo opportuno offrire indicazioni alle Autorità greche, che certamente hanno a cuore le sorti di tale sito archeologico e sapranno trovare a soluzione migliore possibile, e in tal senso ci limitiamo ad auspicare che siano garantite tutte le migliori condizioni per la sua conoscenza, lo studio, la tutela, la valorizzazione e la fruizione pubblica.
Al tempo stesso, ci permettiamo di suggerire – perché, in linea di principio generale, rappresenta a nostro parere la migliore delle scelte possibili sotto il profilo scientifico e culturale - la conservazione in situ adottando tutte le misure per conciliare la salvaguardia dei resti archeologici e la realizzazione di una infrastruttura così importante come la stazione della Metropolitana, che potrà diventare anche uno dei più bei ‘musei’ archeologici al mondo, un luogo nel quale illustrare pagine importanti della storia della città, una testimonianza del profondo legame tra il passato, il presente e il futuro di Thessaloniki.
Lo smontaggio e il rimontaggio delle strutture archeologiche sono, infatti, non solo operazioni molto delicate e complesse ma anche fortemente invasive e ‘distruttive’, che portano inevitabilmente alla creazione di una sorta di ‘copia’ sia pur realizzata con pezzi originali. Le tecnologie attuali consentono certamente la possibilità di conservare in situ il contesto archeologico, pur con inevitabili ‘sacrifici’, compatibilmente con la realizzazione della stazione.
Auspichiamo pertanto che tutte le Autorità greche, nazionali e locali, vogliano riconsiderare il progetto e adottare una soluzione che porrebbe ancor di più la Grecia all’avanguardia nel mondo nel campo della ricerca archeologica urbana e delle strategie di convivenza di resti archeologici e infrastrutture tecnologiche moderne.

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