Appello per salvare il Parco Archeologico dell’Appia Antica
Alla c.a. del Ministro Bonisoli
I sottoscritti membri della comunità scientifica esprimono stupore e sconcerto per quanto si apprende circa la volontà del Ministero dei Beni Culturali di sopprimere l’autonomia del Parco Archeologico dell’Appia Antica, creato appena tre anni fa, dopo decenni di richieste da parte di tutto il mondo della cultura perché venisse riconosciuta la specificità culturale, archeologica e paesaggistica di un territorio straordinario come quello dell’Appia.
La creazione nel 2016 del Parco segue un’intuizione per la valorizzazione di questo luogo scaturita già in epoca napoleonica, che ha visto condensare su questo progetto le energie e le sofferte battaglie di intellettuali del calibro di Antonio Cederna, di cittadini e di associazioni culturali (si pensi ad esempio ad “Italia Nostra”) che si sono spesi per salvare questo territorio e limitare l’abusivismo edilizio.
Fare ora un passo indietro, senza tenere conto dell’immenso impegno che è alla base dell’istituzione del Parco archeologico, è gravissimo.
Il Parco dell’Appia antica è un parco archeologico e deve continuare ad esserlo, in quanto contiene tutti gli elementi essenziali e distintivi definiti a livello nazionale dalla normativa sui Parchi del 2012: «un Parco archeologico è un ambito territoriale caratterizzato da importanti testimonianze archeologiche e dalla compresenza di valori storici, culturali, paesaggistici ed
ambientali, oggetto di valorizzazione ai sensi degli artt. 6 e 111 del D.lgs. 42/2004, sulla base di un progetto scientifico e gestionale».
Oggi non è possibile immaginare una disgregazione del contesto paesaggistico dell’Appia in diverse componenti, proprio in virtù dell’approccio globale che il Ministero ha deciso di adottare nei confronti dei Beni - o meglio - delle Eredità culturali del nostro paese, anche in linea con la Convenzione di Faro. Tornare ad uno spacchettamento del territorio, delle competenze di tutela e
valorizzazione e dei monumenti non sarebbe corretto.
L’elaborazione di un progetto scientifico e gestionale specifico e unitario per il parco dell’Appia è il risultato che può dare questa Istituzione, rappresentando una concreta modalità di gestione di un territorio vastissimo e caratterizzato da numerosissime criticità, che dopo decenni di abusivismi di ogni tipo finalmente si aveva la possibilità di governare in maniera sistematica e decisiva, offrendosi anche come ambito privilegiato di studio e di elaborazione scientifica per tutto il mondo della cultura.
Per tutto quanto su considerato, i sottoscritti firmatari chiedono al Ministro Bonisoli un ripensamento circa la soppressione del Parco Archeologico dell’Appia Antica e, anzi, ne auspicano il rafforzamento ed una ancora migliore strutturazione, come in più contesti pubblici lo stesso Ministro ha affermato, concedendo la possibilità al Direttore Simone Quilici, appena insediatosi, di poter esprimere al meglio le potenzialità di un territorio tanto ricco e complesso, garantendogli la giusta autonomia e una gestione unitaria del Parco.